ACCOGLIENZA DEI
RIFUGIATI IN EUROPA
ROTARY, IL
CROCEVIA EUROPEO - pag. 25 - 1/CONOSCERSI PER CONVIVERE E COSTRUIRE LA PACE - 2016
Accoglienza dei rifugiati in Europa
Misericordia ed integrazione dei musulmani in Europa
Desideriamo costruire una società di uguaglianza di diritti e
doveri dei cittadini. Nella formazione dei cittadini occorre
ribadire che la violenza a nome della religione è intollerabile,
far comprendere a tutti di essere uguali. E bene ricordare che
La Dichiarazione universale dei diritti umani del 10 dicembre
1948 pubblicati dall’ONU non è stata riconosciuta dagli stati
islamici che applicano invece la sharia, legge che trae la sua
fonte dal Corano e applica i suoi principi. Ne consegue che una
convivenza pacifica richiede l’adesione ai valori comuni e
universali, e il rispetto dei principi adottati dalle Nazionì
Unite nei programmi scolastici. L’integrazione culturale non può
essere considerata un problema secondario rispetto a quello
dell’assistenza materiale. I due aspetti devono essere
compresenti, altrimenti il rischio è che i rifugiati
interpretino falsamente i centri di accoglienza come luoghi che,
in cambio dell’assistenza fornita, mirano in realtà al
proselitismo. La questione del dialogo fra civiltà e mentalità
differenti non può comunque essere demandata esclusivamente ai
volontari. Di fronte a questa urgenza anche le istituzioni
debbono fare la loro parte. A livello politico l’attenzione è
rivolta ai problemi originati dall’incremento del flusso
migratorio, mentre poco o niente si fa per l’integrazione
culturale non soltanto dell’immigrato rifugiato nella nostra
società ma soprattutto ai musulmani residenti da una o più
generazioni. Un’errata concezione della laicità dello stato e
del “politicamente corretto” induce a non sfiorare in ambito
pubblico argomenti che abbiano a che fare con la religione. Al
contrario l’aspetto religioso rappresenta per ogni arabo una
dimensione naturale della vita, è parte integrante della propria
identità, sia che egli professi la fede cristiana sia che
appartenga alla comunità musulmana. Negare a chi giunge nel
nostro paese da contesti culturali così lontani notizie minime
su ciò riguarda la cultura occidentale equivale a promuovere un
inserimento monco nella nostra società. Il giubileo sulla
Misericordia di Dio è una condivisa venerazione, un passaggio
prioritario per un mutua conoscenza e rispetto, l’occasione di
un reciproco arricchimento.
L’importanza di un’azione che faccia conoscere ai musulmani le
basi, sulle quali sono fondate le società europee, sarebbe poi
accentuata dalla possibilità di divenire essa stessa la
scintilla capace di innescare quel processo di apertura dei
compartimenti stagni che oggi esistono tra Europa e mondo arabo,
tra cristiani e musulmani.
E nostra priorità promuovere nelle società:
- insegnamenti dei valori di libertà civile e religiosa
senza discriminazione tra le persone e i popoli.
- i versetti coranici che inneggiano alla convivenza ed
escludono l’odio verso l’altro, alla pace fra i popoli.
- l’eliminazione di tutti i testi d’odio dagli insegnamenti
ma specialmente dai testi scolastici.
Queste azioni rappresentano una forte spinta perché vengano
prese misure concrete capaci di smussare il fenomeno del
fanatismo religioso che è alimentato oggi da alcune sedi
istituzionali.
Una maggiore vigilanza in questo senso appare più che mai
opportuna.
Giuseppe Samir Eid
RC Milano Sud-Est