LA PROMOZIONE SOCIALE DEI NUOVI CITTADINI
Rotary - 12/2005
RC MILANO SUD EST
Giuseppe Samìr Eìd *
In un mondo sempre più "globalizzato" capire e farsi
capire è diventato un fattore di fondamentale importanza. I
flussi di emigrazione portano un numero sempre maggiore di
persone a spostarsi da un paese all'altro e a confrontarsi con
lingue e culture diverse. Popoli sempre più ricchi e sempre più
poveri nel mondo. Constatiamo che negli ultimi cinquant'anni la
popolazione mondiale è più che raddoppiata mentre la produzione
della ricchezza mondiale è cresciuta in misura largamente
superiore: ma non per questo il divario tra ricchi e poveri è
diminuito. Infatti: alcuni esempi: il 79% della ricchezza
complessiva prodotta nel mondo si trova nell'Occidente
cristiano,
• 20% della popolazione mondiale consuma 80% della ricchezza
totale e si trova in Occidente.
• 20% della popolazione mondiale meno abbiente dispone dello
0.5% della produzione mondiale
• un occidentale consuma quanto diecimila persone dei paesi
poveri del quarto mondo.
• Un miliardo e cinquecentomilioni di persone, il 30% della
popolazione mondiale, sono senz'acqua potabile mentre diecimila
bambini muoiono di fame ogni giorno.
• Mezzo milione di donne muoiono in seguito alla gravidanza ogni
anno.
• I venticinque paesi più poveri del globo sono in Africa dove
si svolgono gravi genocidi e guerre tra etnie diverse.
Le vie dell'immigrazione sono davvero inarrestabili?
Lo sviluppo demografico dei paesi più poveri non è stato
accompagnato da un'analoga crescita economica ed espone la
popolazione occidentale, più ricca e più anziana, ad un'
invasione "pacifica" da parte di popoli molto lontani
culturalmente con usi, costumi e tradizioni diversi. Spesso gli
immigrati sono cresciuti in paesi che non separano la religione
dall'ordinamento dello stato e dove non è consentito che la
libertà di scelta religiosa rimanga un fatto personale.
Pertanto, prendiamo atto che l'andamento dell'immigrazione in
occidente sarà in costante aumento fintanto che non ci sarà uno
sviluppo culturale ed economico nei paesi con popolazioni più
povere, e che i governi dei paesi più ricchi non avranno attuato
una politica di programmazione a lungo termine di aiuto
economico mirato alle risorse umane.
Invasione pacifica dei più poveri
Il fatto che gli immigrati, regolari e clandestini, siano in
maggior numero provenienti dall'Africa del Nord con una fede
religiosa che non ammette incertezze e apostasie, e di una
prolificità intensa, non va trascurato, perché essi portano con
sé un livello culturale e un insieme di tradizioni e di
abitudini che, oltre ad essere molto diversi dai nostri,
costituiscono una sorta di occhiali attraverso i quali, almeno
in prima istanza, vedono e giudicano la società occidentale.
Questa differenza di livello culturale si esprime già
nell'impatto con le forme di organizzazione politica dei nostri
stati. Infatti tutti i paesi arabi a maggioranza musulmana sono
governati attraverso sistemi che non sono assolutamente
paragonabili alle democrazie europee. Perciò quando i giovani
africani approdano in Europa, il contatto con una mentalità per
loro completamente nuova li porrà a subire un forte shock
psicologico. Si tratta di una situazione rischiosa percui, se
non si evita che gli extracomunitari vengano emarginati e
abbandonati a se stessi, possono maturare incomprensioni e
atteggiamenti di frustrazione spesso alimentati da centri di
aggregazione sociale non desiderosi d'integrazione ma che
portano alla ghettizzazione degli emigrati stessi. Crescita
demografica e arretratezza economica sono i due principali
motivi propulsori dell'ondata migratoria verso l'Occidente
divenuto, in modo particolare negli ultimi anni anche per la sua
vicinanza geografica, un polo di grande attrazione per molti
emigrati provenienti dai paesi arabi. Basta pensare che il
numero dei cittadini stranieri in Italia è più che triplicato
nell'ultimo quinquennio, un terzo dei quali provengono dai paesi
del Nord Africa. Secondo l'Associazione delle donne marocchine
in Italia, la comunità araba più numerosa, l'80% delle loro
donne in Italia sono analfabete, mentre la maggior parte degli
immigrati non padroneggiano a sufficienza la lingua del paese
ospitante, in modo da consentire loro di svolgere autonomamente
una attività professionale ed un inserimento sociale pacifico.
Questa incompleta integrazione culturale spesso provoca
conflitti laceranti all'interno delle famiglie stesse: infatti i
figli frequentando la scuola pubblica riescono meglio ad
integrarsi culturalmente allargando cosi i ponti con genitori
che non hanno affrontato lo stesso percorso di integrazione.
Mare Nostrum: disuguaglianze tra Nord e Sud
In questi ultimi anni in Italia, come del resto in tutto il
mondo occidentale, si sta verificando una forte immigrazione
proveniente da paesi a larga maggioranza musulmana, soprattutto
dal Nord Africa, dal Medio Oriente e persino dal Pakistan.
Diverse sono le cause che spingono ad abbandonare il proprio
paese espulsione, instabilità politica, squilibrio
demografico ed economico, fuga dalla disoccupazione verso la
sopravvivenza economica e altri ancora. Questo fenomeno comporta
certamente dei disagi a diversi livelli. Ma se gestito nel modo
più appropriato, unendo tutte le forze di volontariato, offre
anche l'occasione di un confronto tra religioni e culture
diverse che può portare a un reciproco arricchimento. Conoscere
l'altro, la sua realtà storica, sociologica, culturale,
religiosa è uno degli aspetti fondamentali per la realizzazione
di una convivenza pacifica e per una buona gestione del fenomeno
dell’immigrazione. Occorre però considerare anche che questi
immigrati vivono in una condizione di inferiorità sia sul piano
socioeconomico che su quello della comunicazione. Si tratta pur
sempre di persone che si trovano a vivere in un paese diverso
dal proprio, dove si parla una lingua a loro sconosciuta. Per
questo motivo essi tendono a chiudersi nella loro realtà,
creando piccoli ghetti distinti per provenienza, lingua,
cultura, tribù, religione.
Alfabetizzazione e convivenza
La convivenza umana esige un clima di mutuo rispetto per
favorire la pace tra le varie fasce sociali, gli uomini e le
nazioni. In quest'ottica, il programma di alfabetizzazione
pensato e messo a punto dal Rotary International vuole essere un
contributo concreto, affinché gli immigrati abbiano a
disposizione gli strumenti che permettano di avere una
conoscenza base della realtà in cui si preparano a vivere, e
siano così in grado di operare e di integrarsi nell'ambiente. E’
infatti ferma convinzione del Rotary che contribuire a favorire
l'occupazione significhi contribuire alla dignità della persona
e, conseguentemente, alla convivenza civile.
Giuseppe Samir Eid