DIALOGO ISLAMO CRISTIANO
CONOSCERSI PER CONVIVERE E COSTRUIRE LA PACE |
|
|
|
LEALTÀ
DEGLI IMAM E DEI CENTRI ISLAMICI
Tempi - 12-2005
A
proposito di terrorismo e di lealtà dei musulmani
immigrati verso lo Stato. La maggior parte dei media
elude la sostanza del problema: lealtà dei musulmani
italiani o residenti e loro ospiti, verso lo Stato e
le sue leggi. Una frangia dei musulmani nel mondo
avviata verso l'obiettivo di ristabilire il
califfato e la purezza dell'islam di origine. In
Europa 20 o 30 anni fa il cittadino europeo non
conosceva i principi dell'islam se non vagamente.
Negli ultimi trent'anni l'islam si impiantato in
Europa con le buone o le cattive, aiutato in questo
da certe nostre forze politiche. Alcune voci
nostrane hanno messo in guardia dal contrasto di
culture che potrebbero scaturire dall'arrivo di
milioni di persone con usi e costumi chiaramente in
contrasto con le legislazioni europei (non ultimo il
cardinale Carlo Maria Martini nel 1990, in Noi e
l'islam). Abbiamo addirittura protetto personaggi
ricercati nei loro paesi per aver insidiato la
stabilità dei loro Stati. La maggioranza dei
musulmani in Italia sono di provenienza
mediorientale e ha trovato nella nostra democrazia,
un garantismo e una libertà che non ha avuto nei
paesi di provenienza. Ci si domanda: vogliono vivere
in Occidente importando usi, costumi e culto come
praticato nei paesi arabi? Evidentemente occorre
fare una distinzione tra l'islam ufficiale, i
musulmani e l'integralismo. Ma quale messaggio
propongono moschee e centri islamici italiani di
fronte a problemi quali: libertà religiosa, il
matrimonio misto, la disponibilità ad osservare le
leggi dell'Italia, e la volontà di convivenza?
Moschee e centri continuano ad insegnare un islam
tradizionalista che concepisce il modo di vivere
occidentale (alias cristiano) come contrario
all'islam e dunque ripropone un occidente da
islamizzare. Da ciò nascono potenziali situazioni di
conflittualità che esigono di essere affrontate con
la necessaria consapevolezza per mantenere un ordine
istituzionale e sociale che sia, certo, aperto al
pluralismo culturale, ma nel quadro di un sistema di
valori, condiviso e giuridicamente definito, cui
tutti le componenti sociali, anche gli immigrati,
auspicabile aderiscano.
Giuseppe Samir Eid
|
|
|
|
Intendono
fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio,
gettare una luce sui diritti umani e la condizione di vita dei
cristiani nel mondo islamico da cui proviene l'autore.La conoscenza
dell’altro, delle diversità culturali e religiose
sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini
ovunque, premessa per una serena convivenza e convinta cittadinanza sul
territorio. |
|