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Moschee, minareti o
centri per il culto religioso
Corriere - 10/09 -
2016
ISLAM CARTA VALORI
Gentile dr.
Goffredo Buccini:
Concordo appieno con l’ articolo sul Corriere di oggi ven
19/2/2016. Mi consenta di aggiungere a caldo alcuni commenti che
Lei, sempre che sia d’accordo, potrebbe elaborare nel modo
corretto.
1- giusto consentire la costruzione di sale di preghiere uniche
per tutte le corrente islamiche. Non una esclusiva per una
corrente specifica.
2- L’islam e i musulmani non è una cosa uniforme, la pratica nel
Marocco non è simile a quella del Libano (della Siria! )ne a
quella dei paesi del Golfo, del Pakistan e dei paesi asiatici.
Pretendere una rappresentanza unica per tutti i musulmani mi
sembra difficile e anche controproducente. Promuovere coloro che
accettano le nostre norme costituzionali e verificare le
eventuali disgressioni.
3-Unica rappresentanza per tutti significa consentire alla
corrente più forte, i FM, di condizionare donne e uomini che non
aderiscono di subire discriminazioni che avrebbero voluto
evitare venendo in Italia.
4-il finanziamento del centro del culto dovrebbe escludere
quello proveniente da paesi che hanno rifiutato la D. universale
dei diritti umani. Chi finanzia ha il potere sulla gestione e la
linea di condotta. Se il terreno è concesso gratuitamente da un
comune sarebbe opportuno che un suo rappresentante sieda nel
consiglio della gestione.
5- molti musulmani non si riconoscono rappresentati da un ente
comune a tutti: sono semplicemente dei cittadini ai quali va
applicata la legge senza diritti speciali, privilegi, eccezioni
o discriminazioni di sorte. Evitare di creare delle comunità che
parlano a nome dei musulmani sarebbe l’inizio di creare delle
esclusività dando spinta alle forze che non cercano
l’inclusione.
6- le prediche vanno fatte si in italiano ma da gente
autorizzata: La regione di Lione ha iniziato a consegnare dei
certificati di abilitazione per svolgere il compito del’immam.
7-Il primo approccio di un immigrato con lo stato italiano per
la sua regolarizzazione è con l’ufficio comunale: fare obbligo
che la persona si presenti di persona, uomo e donna, per un
primo acculturamento con le ns leggi. Ho riscontrato che alcuni
documenti tradotti in arabo non rendono lo stesso spirito del
documento originale. La traduzione risulta deformata dalla
mentalità del traduttore: ad esempio: per la scuola accennare ai
genitori si intende padre e madre, spesso la traduzione
specifica” i padri” mettendo in disparte la madre elemento
importante dell’educazione.
8-Non conoscendo gli aspetti legali e le norme che stabiliscono
i rapporti con le varie religioni non me la sento di fare un
commento a proposito.
Grazie per l’attenzione e per il suo riscontro eventuale.
Cordiali saluti
Giuseppe Samir Eid
"impegnarsi per ciò che vale e permane"
2016-09-10
Caro…
Ti allego quello che penso sulla creazione di una moschea a
Milano e le raccomandazioni inviate ai parlamentari nel 2011 che
considererei come la sedicesima “value of progress” in aggiunta
alle quindici enumerate ma la prima in priorità.
1-i finanziamenti provenienti da fonti o stati che discriminano
i non musulmani vanno rifiutati.
2-Mi piace il fatto che il progetto sia della cittadinanza,
tutta, non soltanto degli aderenti alla proponente che
rappresenta soltanto una parte dei fedeli musulmani.
3- La moschea dovrebbe essere accessibile alle funzioni di tutte
le componenti dell'islam nessuna esclusa.
4-l'Ente di gestione della moschea dovrebbe includere uno o più
rappresentanti del comune di Milano nel Consiglio di gestione e
i verbali accessibili
5-i titolati a tenere le prediche debbono essere "certificati" e
pratici della lingua nazionale e della cultura nostrana.
grazie.
Moschee, minareti o centri per il culto religioso?
E con l’esempio che si propugnano gli ideali. La moschea è un
centro politico, sociale e religioso non soltanto un centro
religioso nel senso che gli italiani lo interpretano. In fatti,
propongo di facilitare la creazione di sale di preghiere nei
quartieri che più ne hanno il bisogno con il coinvolgimento dei
singoli comuni che potrebbe cosi avere un rappresentante nei
consigli di gestione di questi spazi; altra questione da
approfondire.
Un obiettivo politico sociale sarebbe da tagliare il cordone
ombelico che lega il cittadino musulmano che rispetto in quanto
uomo e l’islam in quanto sistema;giocando in casa spetta a noi
sviluppare una strategia per l’integrazione dei cittadini
musulmani, ma monitorare costantemente l’insediamento dei centri
culturali che spesso sono delle emanazioni dei finanziatori
esteri. Una politica a lunga scadenza dell’Unione Europea
potrebbe contemplare di abbinare lo sviluppo economico e lo
scambio di tecnologia con i diritti umani nei paesi arabi.
Vorrei attirare l’ attenzione su alcuni inconvenienti alle quali
si va incontro ad offrire un luogo unico a Milano per la
preghiera del venerdi, invece di favorire la creazione di sale
di preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno. Si
eviterebbe lo spostamento libero o “incentivato” di popolazioni
da una parte all’altra della città, togliendo cosi tempo e ore
utili per il lavoro. Il referendum ha bocciato i minareti
giustamente ma non i centri religiosi per la preghiera del
venerdi.
Da una inchiesta della Fondazione riportata dalla Edizioni
Paoline negli anni novanta sulle difficoltà a comprendere i
musulmani in Occidente: “Il rapporto fra islam e cristianesimo
nel Medio Oriente, indica alcuni nodi critici relativi alla
questione delle minoranze culturali e religiose, nodi di grande
importanza anche per comprendere e gestire la presenza dei
musulmani nei paesi europei”
Non UNA moschea a Milano ma tante quante sono le reali necessità
concordo pienamente con la sua conclusione che il Comune in
cambio della concessione del terreno, abbia il diritto di
rappresentanza nell'organo direttivo a cui spetterà
l'amministrazione dell'istituzione religiosa e dei suoi edifici.
In fatti, propongo di facilitare la creazione di sale di
preghiere nei quartieri che più ne hanno il bisogno con il
coinvolgimento dei singoli comuni che potrebbe cosi avere un
rappresentante nei consigli di gestione di questi spazi; altra
questione da approfondire.
Mi consenta di attirare la Sua attenzione su alcuni
inconvenienti alle quali si va incontro ad offrire un luogo
unico a Milano per la preghiera del venerdi, invece di favorire
la creazione di sale di preghiere nei quartieri che più ne hanno
il bisogno. Si eviterebbe lo spostamento libero o “incentivato”
di popolazioni da una parte all’altra della città, togliendo
cosi tempo a ore utili per il lavoro. Le “issues” che vedo sono
a titolo di esempio:
1. La gestione dello spazio verrebbe data agli esponenti di
viale Jenner, dunque all'UCOI proprio quelli che non hanno
aderito ai valori della nostra costituzione.
2. l'UCOI verrebbe favorito a rappresentante dei musulmani, a
diventare il porta parola di richieste per favorire
politicamente l'introduzione di "eccezioni" alle leggi dello
stato; definire alcune eccezioni proposte dall’UCOI per i
musulmani aprirebbe la strada a privilegi e discriminazioni a
discapito degli altri cittadini non musulmani e darebbe
ufficialità a solo una parte della rappresentanza musulmana in
Italia. l'esempio del UK dovrebbe insegnarcelo.
3. Non è detto che i musulmani “non delle moschee” siano
contenti delle eccezioni o privilegi che verrebbero concordati
con un interlocutore ufficiale. Si escludono cosi altri elementi
che non aderiscono alla linea dell'UCOI e che sono i più
numerosi ma non organizzati; questi elementi non politicizzati
diventerebbe quasi obbligati ad essere canalizzati attraverso
coloro che si sono eretti a rappresentanza dei musulmani. Un
altro elemento da considerare sono i molti musulmani ,
specialmente le donne, che preferiscono non avere regimi
discriminatorie, anzi sono fuggito dai loro paesi proprio per
questa ragione.
4. Rappresentare i musulmani o l’islam? rimango perplesso sulla
la ricerca frenetica di un interlocutore per i musulmani. Dico
bene musulmani e non islam. Già il vaticano, la Cei i vescovi
locali hanno i loro canali con le autorità religiose islamiche,
ma lo Stato e le autorità civiche si rapportono con i cittadini,
residenti, clandestini e cos’altro, tramite le proprie
istituzioni e l ‘applicazione puntuale delle leggi. Ma ci sono
interlocutori per ciascuna altra
categoria di cittadini?atei, buddisti, ecc.? Si scivola cosi ad
identificare i cittadini per la loro religione, pericolo di
cadere nel razzismo.
5. l'UCOI viene favorito a diventare un partito politico per le
elezioni amministrative sul'esempio dei fratelli musulmani in
Egitto o Hamas in Palestina.
6. I gestori dello spazio diventerebbero facilmente una leva
politica in mano ad uno stato estero finanziatore; un pericolo
che presto o tardi si averrà. Come Lei saprà, i musulmani fanno
sempre riferimento alla Mecca come autorità morale, teologica o
altro.(lo stesso per l’Azhar).
7. la provvisorietà in Italia è il primo passo per una sede
definitiva
8. facile prevedere la richiesta di una moschea per far pendant
alla cattedrale con tutti gli inconvenienti sopracitati
9. L'ubicazione dello spazio unico non favorisce la religiosità
delle famiglie: in una città grande come Milano lo spostamento
dal luogo di abitazione richiede un tempo che non facilita la
libera frequenza alla preghiera, cosa che sarebbe possibile se
il quartiere avesse un luogo di aggregazione.
10. per mancanza di predicatori e di imam qualificati
disponibili molto spesso la predica viene trasmessa da un paese
straniero attraverso la TV con le conseguenze che conosciamo.
11. favorire i raduni religiosi nei giorni festivi non proprio
di venerdi giorno lavorativo normale con i soliti intralci alla
circolazione: nei paesi arabi i cristiani si sono adeguati e si
radunano per le messe di venerdi invece che di domenica.
12. poi, capire che la moschea non è soltanto un luogo di
preghiera o di culto, ma un centro di aggregazione islamica con
valenze culturali, sociali e politiche. (Tutte le sommosse sono
partite dal venerdi dopo la predica). Ma poi di quale islam
prendere come riferimento: le leggi sono applicate in modo
diverse a secondo dei paesi e del governo del momento, non sono
ne costanti ne uguali in tutti i paesi. Mi sono dilungato e
dovrà scusarmene ma l’argomento ha un impatto di lungo termine
sulla nostra società. Lo stesso impatto che ha avuto
l’immobilismo decisionale per quanto riguarda l’invasione dei
marciapiedi di viale Jenner.
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