I FRATELLI CHE NON SI CONOSCONO, MA
POTREBBERO AMARSI
Il 7 aprile prossimo i musulmani ricorderanno il sacrificio di
Abramo che era pronto a sottomettersi al volere di Dio,
sacrificando il suo unico figlio Ismaele se non si fosse fermato
all’ultimo momento.
È la festa Aid el adha (festa del sacrificio) ed è la più
importante solennità dell’Islam che segue, a distanza di due
mesi, il periodo di digiuno del “ramadan” e dà inizio al periodo
del pellegrinaggio alla Mecca, uno dei cinque pilastri
dell’Islam. Quest'anno la festa islamica cade nella nostra
settimana santa; inoltre altre ricorrenze islamiche sono
concomitanti con la nostra Quaresima, tempo del digiuno e del
sacrificio spirituale e materiale che si conclude con la grande
festa della Risurrezione del 12 aprile.
Queste due ricorrenze religiose, anche se con modalità
differenti, intendono preparare i fedeli allo scopo ultimo della
vita: la risurrezione nel mondo promesso da Dio. Vogliamo citare
il Cardinale Arinzo che nel suo messaggio ai musulmani dice:
“Noi, cristiani e musulmani, siamo dei cercatori di Dio,
impegnati in una ricerca che è segno di speranza per ogni uomo.
Noi possiamo collaborare per donare più speranza all'umanità.
Perciò, dobbiamo accettarci come diversi, rispettarci
reciprocamente ed amarci, sotto lo sguardo di Dio che elargisce
a tutti la sua misericordia. Vogliamo presentarci al mondo come
credenti in Dio e fedeli all’uomo, alla sua dignità ed ai suoi
diritti.”
Mentre facciamo fervidi auguri ai nostri fratelli di fede
islamica ed in particolare ai fedeli della vicina moschea, ci
poniamo, e poniamo ai nostri lettori, alcuni interrogativi che
ci sembrano interessanti ed attuali:
» Che tipo di rapporto esiste tra la nostra parrocchia ed il
Centro culturale islamico?
» Come ci poniamo di fronte al bagaglio culturale dei nuovi
immigrati, attraverso il quale vedono ed interpretano la società
che li ospita, assimilata da loro alla società cristiana?
Come aiutare i nuovi immigrati a conoscere il vero volto del
cristiano al di fuori dei cliché dei mass media?
Esiste qualche attività di volontariato che si possa
intraprendere insieme?
invitiamo i nostri lettori a dare qualche risposta a questi
interrogativi e alle sollecitazioni che le ricorrenze religiose,
ricordate nella nota a fianco, possono suscitare.
Giuseppe Samir Eid