Commenti flash / Serata
Milano 2
30/11 - 2006
Alcuni commenti flash sulla serata del 30 nov 2006 a Milano2:
In
base alla mio vissuto vorrei portare delle correzioni ad alcune
dichiarazioni fatte da chi è intervenuto insieme a Lei:
Infibulazione e pratiche simili:
Dovere religioso? Durante la conferenza ONU al Cairo sulla
popolazione (1994) dietro le pressioni delle ONG i poteri
Egiziani si sono pronunciati come segue:
Il
mufti (Tantawi) tutt’ora in carica ha detto di no. Lo sheikh
dell’Azhar ha detto che era un dovere religioso. Chi ha ragione?
Quale è il dettame dell’islam? Il Governo l’ha poi proibito ma
la pratica ha continuato specialmente nei circoli rurali. (la
maggior parte dei ns immigrati provengono dalle campagne).
Islam in Italia:
Un
termine vago. I musulmani che si trovano qua non frequentano i
centri islamici: perché mai il governo sceglie alcune persone a
rappresentarli; in nome di qual ragionamento? Non esiste un voce
univoca dal punto di vista religioso. Dunque applichiamo la
legge italiana senza tentennamenti. I nostri peggiori nemici
sono certi italiani. (le ho raccontato dell’atteggiamento del
ministro Turco di fronte a Dachan?)
I
centri islamici sono finanziati da fonti wahabiti dunque
rispecchiano il loro pensiero che è soltanto una delle voci
dell’islam, forse quella più potente finanziariamente ma non
culturalmente. Le leggi islamiche sono applicate in modo
alquanto diverso a secondo del paese e anche dal governo in
carica. Il potere religioso, il mufti è un funzionare dello
stato e dipende dal ministro.. dunque islam in Marocco o Tunisia
non è simile a quello Saudita: quale prendere come esempio in
Italia? E proprio competenza di un magistrato italiano di
decretare quale è un dovere religioso islamico??? Che si dia da
fare per applicare la legge a tutti senza eccezione.
Corano:
Ci
sono due modi di leggere il Corano:
-
Leggere e applicare il testo alla lettera senza correlarlo
all’insieme del testo: “tagliare la mano al ladro” senza
considerare l’insistenza del corano sul Perdono!
-
Il
secondo modo, è quello di prendere il corano nella sua
totalità! Il Credente non cerca la verità nella singola
frase ma nel contesto generale, non rimane disturbato dalle
contraddizioni isolate.
Nonostante l’esistenza di versetti che si contraddicono i M.
modernisti asseriscono che il Corano va letto come un unico
Capitolo e non nella lettura di un versetto preso isolatamente
come fanno i nostri.
Poligamia:
oramai è poco praticata nelle città arabe specialmente negli
ambienti equivalenti alla popolazione italiana. Addirittura
proibita in alcuni paesi. Nel corano è specificato quattro
moglie però è anche scritto “Non riuscerete a essere imparziali
con le vostre mogli anche se lo vorrete....e non trascurare
alcune e se temete di non essere giusti ..sposatene una sola.”
Velo:
La
problematica del velo s’inserisce in questa cornice: Per secoli
intere società islamiche non si sono preoccupate di “vestire” la
donna, e non erano meno religiose di adesso. Oggi alcuni
correnti islamiche portano avanti la copertura del corpo della
donna quale messaggio essenziale del’islam.
Sino a pochi anni fa grandi pensatori (Taha Hussein, Jamal El
din afghani, Mohamed Abdu... o il padre spirituale del pakistan
Muhammad ikbal) hanno cercato di rinnovare il pensiero teologico
dell’islam; erano stimati dai popoli; oggi per chi s’incammina
sulle loro tracce pende il castigo di essere trucidati. Dio ha
dato agli uomini la facoltà di pensare.… (diatriba tra Ratzinger
e le reazioni provocate).
Immigrati:
erano un milione nel 2000 saliti a tre. Come mai sotto un
governo di destra??
Alla domanda di cosa vorresti fare dopo la laurea una buona
parte degli universitari egiziani risponde che vuole andare in
occidente, attirato non soltanto dal denaro ma dalle ns.
condizioni di vita. Venendo qua si trova beffato se gli
proponiamo le stesse leggi dalle quali sono evasi e che hanno
provocato la loro povertà. Infatti la Consulta è un organismo
non idoneo anzi crea discriminazioni e ghetto.
Diritti umani:
metterei la discussione su un livello più ampio e generale:siamo
firmatari della D. del 1948 e tenuti ad applicarla senza
eccezioni. Giusto evitare di parlare di “cosa prescrive l’islam”
ma pretendere di applicare le convenzioni sottoscritte e
pretendere dai i ns partner di business lo stesso. Reciprocità
nell’applicare i diritti umani. E un errore grossolano quello
che molti chiedono spontaneamente di reciprocità per costruire
le chiese. L’ho detto alla Colli prima del suo intervento, ma mi
è sembrato poco pratica di questi aspetti.
Mi
auguro che con la sua passione riesca a convincere qualche
personaggio a chiedere il rispetto dei diritti umani nei paesi
con i quali facciamo business, frenerebbe l’emigrazione dei
pochi cristiani arabi rimasti.
Spero che questi commenti a caldo possano portare i loro
frutti. Le ripeto che la sua passione mi ha commosso però il
termine “aver paura per il futuro” non me lo aspettavo da lei. E
quanta paura dovrebbero avere gli arabi cristiani che vivono con
leggi e pressioni sociali sfavorevoli! E vero che esistono
delle forze che mirano a voler distruggere, indebolire la ns
civiltà e l’islam è uno degli strumenti per farlo. Il nemico è
in casa, va snidato. Esiste qualche voce autorevole che possa
intraprendere questa battaglia?? Il mio suggerimento è di
puntare non sull’islam come religione, ma sull’applicazione dei
diritti umani in Italia e nei paesi che hanno relazioni con noi.
Aiutare donne e uomini nei paesi arabi che lottano per questo.
Risolveremo anche i problemi al nostro interno.
Grazie per l’attenzione e il suo coraggio e complimenti a coloro
che hanno organizzato la serata.
Giuseppe Samir Eid
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